Poi mi sono trovata di fronte ad un bivio: la terapia farmacologia non era più sufficiente: stavo male. Come ultima spiaggia mi hanno proposto la DBS, un intervento che non mi avrebbe guarita ma consentito di vivere meglio.
Mi sembrava di toccare il cielo con un dito, ero felice, disposta a tutto pur di star meglio. Non avevo garanzie che tutto andasse bene, ma sono forte e niente e nessuno mi avrebbe dissuasa dal farlo. 
Avevo 48 anni e ci convivevo ormai da oltre 15 anni. Ho pensato: non ho niente da perdere!
Ora, a 10 anni dall'intervento, anch'io come tanti altri pazienti, vivo tra alti e bassi. Ci sono persone che non hanno ottenuto buoni risultati da questo intervento, ma io posso ritenermi fortunata. Non mi sono mai pentita d'aver tentato e affrontato tutto quello che u medici mi hanno proposto, per combattere il mostro; perché la Vita è un dono ed io voglio viverla al meglio e senza paura.

Per rendere ancora di più la vita accettabile, l'associazione e le persone che ne fanno parte contribuiscono sorprendentemente a sostenermi nel duro lavoro di ogni giorno, di superamento delle difficoltà che questa malattia comporta! La loro presenza così solare e motivante mi sta aiutando ad affrontare con audacia e pazienza Mister Parkinson, ormai parte imprescindibile della mia vita e della mia Famiglia.

Grazie

Rosa Carella